Youz Camp - Rubiera 14-15 luglio 2025


1. Introduzione: il contesto, il luogo, il senso dell’iniziativa
2. La comunità YOUZ: chi c’era, da dove si partiva
3. I lavori della prima giornata: una mattina di ascolto, empatia, ideazione
4. Il pomeriggio della prima giornata e la mattina successiva: confronto, co-design e proposte attraverso lo strumento dell’hackathon
5. I temi emersi e le sfide raccolte
6. Le voci del Camp: citazioni e visioni
7. I prossimi passi di YOUZ 5
8. Conclusioni



Il 14 e 15 luglio 2025, a Rubiera (RE), si è tenuto lo YOUZ CAMP: due giorni di formazione, ascolto e co-progettazione che hanno dato ufficialmente il via al percorso YOUZ 5 – Generazione di idee, promosso dalla Regione Emilia-Romagna in collaborazione con ART-ER.

Trentadue giovani AmbassadorZ, selezionati da tutta la Regione, si sono incontrati per costruire insieme il modello partecipativo che guiderà le prossime tappe sui territori e contribuirà alla definizione del nuovo Piano triennale delle Politiche Giovanili.

Attraverso laboratori, workshop, momenti di confronto con le istituzioni e un hackathon collettivo, i partecipanti e le partecipanti hanno identificato temi, bisogni e metodi per coinvolgere altri giovani, attivare comunità locali e contribuire all’elaborazione delle politiche giovanili future della Regione Emilia-Romagna.

Lo YOUZ CAMP ha rappresentato una scommessa riuscita: affidare ai giovani un ruolo centrale nella costruzione delle politiche pubbliche significa investire nella partecipazione, nella fiducia e nella responsabilità collettiva. YOUZ 5 comincia qui.


1. Introduzione: il contesto, il luogo, il senso dell’iniziativa

Due giorni intensi di confronto, ascolto e progettazione condivisa. È questo lo spirito con cui si è svolto, il 14 e 15 luglio 2025, lo YOUZ CAMP: una tappa inedita e centrale del percorso YOUZ 5 – Generazione di idee, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e coordinato da ART-ER, dedicato alle politiche giovanili regionali.

A ospitare il Camp è stata la Corte Ospitale di Rubiera (RE), un luogo carico di storia e simbolicamente perfetto per accogliere giovani provenienti da tutta l’Emilia-Romagna. Un'ex ristoro per pellegrini e viandanti trasformato in centro culturale, punto di riferimento per il teatro contemporaneo, immerso nella campagna reggiana: uno spazio di confine tra tradizione e immaginazione, radici e visione.

Proprio qui si sono incontrati 32 AmbassadorZ, ragazze e ragazzi che nei prossimi mesi diventeranno referenti del percorso YOUZ 5 nei loro territori. L’obiettivo della due giorni - novità assoluta di questa quinta edizione del progetto regionale - era la co-progettazione dell’intero percorso partecipativo, ovvero l’offerta di spunti e suggestioni per l’ideazione dell’intero percorso di 20 tappe dedicate alle giovani generazioni, ambizione finale: la redazione di un documento da presentare in giunta che concorra alla progettazione del prossimo piano triennale e, dunque, alla delibera delle linee guida 2025/27.

Un percorso “dal basso”, che parte da bisogni reali e da un processo di collaborazione e condivisione autentica. Come ha ricordato l’assessore regionale Giovanni Paglia, il progetto YOUZ nasce con tre obiettivi chiave: rafforzare il dialogo tra Regione, Amministrazioni Locali e giovani generazioni, dare ai giovani strumenti concreti per contribuire alla costruzione del nuovo Piano triennale delle Politiche Giovanili e avvicinare le istituzioni ai ragazzi e alle ragazze.

A ribadirlo anche Marina Mingozzi, responsabile del Settore Politiche Giovanili della Regione Emilia-Romagna, che nel suo intervento, rivolgendosi alla giovane platea, ha sottolineato: “Il percorso YOUZ restituisce il senso della co-progettazione. Sarete le nostre antenne sul territorio, per portare alla Regione le diverse voci, le istanze e i desiderata delle comunità locali”.


2. La comunità YOUZ: chi c’era, da dove si partiva


Lo YOUZ CAMP ha riunito giovani tra i 18 e i 25 anni, provenienti da tutte le province dell’Emilia-Romagna. Si tratta degli AmbassadorZ selezionati attraverso una call pubblica lanciata nei mesi precedenti, con l’obiettivo di costruire una comunità ampia e rappresentativa di esperienze, territori e visioni diverse. A distinguerli soprattutto la capacità di portare punti di vista originali e vissuti differenti, con un’attenzione particolare alla varietà di genere, provenienza e percorsi di partecipazione.

Alcuni di loro sono già impegnati in progetti locali, associazioni o consulte giovanili, altri si stanno affacciando per la prima volta a un processo di partecipazione istituzionale. Tutti hanno portato con sé l’energia e l’urgenza di contribuire a un cambiamento possibile.

Il Camp ha rappresentato per loro il primo momento di incontro in presenza, la prima occasione per riconoscersi come parte di una comunità attiva, impegnata e interconnessa. Fin da subito si è creato un clima di apertura e ascolto reciproco, facilitato anche dalla metodologia adottata: una struttura non frontale, costruita su esercizi esperienziali, lavoro di gruppo e condivisione narrativa.



3. I lavori della prima giornata: ascolto, empatia, ideazione

La mattina del primo giorno è stata dedicata a un laboratorio conoscitivo fondato sull’ascolto e sull’immedesimazione. I partecipanti e le partecipanti, divisi in quattro gruppi, si sono confrontati rispetto a uno dei macrotemi già emersi nelle passate edizioni di YOUZ: formazione, inclusione sociale e lotta alle disuguaglianze, prossimità e partecipazione, emergenza climatica e sostenibilità. Ad ogni gruppo è stato assegnato un “avatar”, una persona-tipo con un nome, un’età, una situazione di partenza. Con l’aiuto di una empathy map, gli AmbassadorZ hanno provato a osservare il mondo attraverso gli occhi di quella persona, esplorandone emozioni, bisogni, difficoltà e desideri.

A conclusione di questa prima parte, ciascun gruppo ha lavorato su un secondo canvas, “How Might We?”, per provare a trasformare i bisogni emersi in proposte di intervento. Le soluzioni ipotizzate hanno unito creatività e realismo: sportelli psicologici diffusi, luoghi ibridi dove studiare e creare, progetti educativi trasversali, pratiche di prossimità culturale e civile.

Ogni proposta è stata restituita al gruppo in forma scenica o narrativa: un modo per superare l’astrazione e “abitare” le idee, dando loro corpo, voce, respiro.


 4. Il pomeriggio della prima giornata e la mattina successiva: confronto, co-design e proposte attraverso lo strumento dell’hackathon

Dopo un primo momento dedicato all’ascolto e all’esplorazione dei bisogni, il pomeriggio della prima giornata è stato interamente dedicato al lavoro di gruppo attraverso un hackathon tematico. I partecipanti sono stati suddivisi in sei gruppi, organizzati in tre coppie “gemelle”, ognuna delle quali ha lavorato su un ambito di sfida comune: come coinvolgere le scuole, come costruire le tappe YOUZ 5, come animare la community di AmbassadorZ durante il processo.

Ciascun gruppo ha iniziato ad approfondire la propria tematica in modo autonomo, con libertà metodologica, affiancato dai facilitatori. I lavori sono proseguiti nella mattina del giorno successivo, quando i gruppi “gemelli” si sono riuniti per condividere e sintetizzare le proposte in un pitch unico, presentato in plenaria alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche Giovanili Giovanni Paglia e di una delegazione di amministratori locali – assessori comunali e provinciali provenienti da tutta l’Emilia-Romagna.

Il primo pitch, a cura del gruppo scuola, ha posto l’attenzione sulla mancanza di sicurezza percepita nel proprio futuro, una sensazione diffusa tra molti adolescenti e studenti. La proposta elaborata prevede la creazione di un tavolo stabile tra studenti, educatori, docenti ed enti esterni, con un ruolo attivo da parte degli AmbassadorZ come facilitatori. Il percorso partirebbe da volontari selezionati all’interno delle scuole, che, una volta formati, attiverebbero gruppi di lavoro nelle singole classi. Ogni gruppo restituirebbe poi alla scuola il lavoro svolto in forma condivisa. L’idea è di testare il processo in alcune classi pilota, con il coinvolgimento della Regione e delle amministrazioni locali. “Chiediamo aiuto a voi per poter salpare insieme verso questo viaggio” è stata la frase conclusiva del gruppo che fin dalle prime battute ha paragonato il proprio percorso progettuale all’odissea di Ulisse e al suo ritorno a Itaca.

Il secondo pitch, centrato sull’organizzazione delle future tappe YOUZ 5, è partito dalla consapevolezza che molte delle difficoltà vissute dai giovani – come la carenza di educazione affettiva e finanziaria, la mancanza di supporto psicologico, le difficoltà abitative e i limiti della mobilità pubblica – richiedono risposte che nascano dai territori. Per questo il gruppo ha proposto che siano i Comuni a candidarsi per ospitare una tappa YOUZ, e che gli AmbassadorZ partecipino all’analisi delle candidature per individuare, caso per caso, quale asse tematico (Greener, Smarter, Closer, Fairer) attivare. Il percorso di avvicinamento alla tappa prevederebbe una fase di ascolto attraverso sondaggi, QR code distribuiti nei luoghi più frequentati dai giovani (scuole, centri sportivi, biblioteche) e contenuti sui social. Il luogo dell’evento dovrebbe essere neutro, accessibile, coerente con il tema (una tappa Greener in un parco, una tappa Closer in un centro commerciale o durante una festa di paese).

Il terzo pitch ha affrontato il tema della community, immaginando YOUZ non solo come un progetto a tappe, ma come un ecosistema relazionale in grado di crescere nel tempo. Il gruppo ha proposto la creazione di uno spazio digitale condiviso (come una piattaforma Discord), in cui suddividere i temi e coordinare le attività tra AmbassadorZ. È emersa anche la proposta di un database condiviso, per raccogliere esperienze, buone pratiche e contatti di enti, cooperative e realtà utili alla progettazione delle tappe. Al centro, il desiderio di semplificare l’accesso alle opportunità, con strumenti informativi più diretti come canali WhatsApp, contenuti TikTok e comunicazione anche per gli adulti, tramite Facebook e LinkedIn. “Noi AmbassadorZ siamo il tramite tra i giovani e la Regione” hanno detto, sottolineando che ogni tappa YOUZ dovrebbe diventare un punto informativo territoriale. Il gruppo ha concluso con un auspicio: “Da 32 vogliamo diventare una rete regionale, capace di agire e collaborare oltre il progetto. Da domani, ci scriveremo. Da domani, saremo comunità”.


5. I temi emersi e le sfide raccolte

Dai lavori di gruppo, dai pitch finali e dalle restituzioni collettive è emersa una visione lucida, concreta e costruttiva da parte degli AmbassadorZ. I ragazzi e le ragazze presenti hanno saputo leggere i bisogni dei loro territori e trasformarli in proposte credibili, dimostrando attenzione, consapevolezza e spirito di iniziativa. Le sfide individuate non sono state vissute come ostacoli insormontabili, ma come punti di partenza per generare soluzioni condivise.

Cinque sono le direttrici principali emerse dal confronto:

  • Costruire percorsi di partecipazione strutturata all’interno delle scuole, coinvolgendo studenti, insegnanti ed educatori in processi circolari di ascolto e proposta.

  • Rafforzare l’educazione trasversale su temi ancora poco affrontati nei contesti formativi: educazione affettiva, finanziaria, sessuale, salute mentale, cittadinanza.

  • Progettare tappe YOUZ coerenti con le esigenze dei territori, attraverso strumenti di rilevazione attiva (QR code, incontri pre-evento, social) e spazi pubblici accessibili, laici e riconoscibili.

  • Dare continuità alla community YOUZ attraverso strumenti digitali e spazi condivisi, per collaborare anche oltre le singole tappe, facilitando lo scambio e l’auto-organizzazione.

  • Rendere le istituzioni più raggiungibili: comunicare meglio bandi e opportunità, semplificare il linguaggio, usare i canali frequentati dai e dalle giovani, rafforzare il ruolo degli AmbassadorZ come ponte tra Regione, enti locali e cittadinanza.

L’approccio con cui gli AmbassadorZ hanno affrontato queste sfide è stato propositivo, generativo, aperto al dialogo e alla sperimentazione. YOUZ CAMP ha mostrato quanto sia possibile, partendo da ascolto e fiducia, costruire politiche pubbliche più vicine, concrete e condivise.


6. Le voci del Camp: sensazioni, percezioni, energie condivise

Lo YOUZ CAMP ha generato un clima relazionale raro e prezioso. Fin dai primi momenti è emersa una sensazione diffusa di apertura, di fiducia reciproca, di desiderio autentico di esserci. Molti partecipanti hanno colto l’occasione come un tempo “altro” rispetto alla quotidianità scolastica, associativa o personale: uno spazio sicuro dove potersi esprimere, mettersi in discussione e costruire insieme.

Le attività hanno favorito l’incontro tra punti di vista diversi, ma accomunati da uno sguardo lucido e generativo sulla realtà. In tanti e tante hanno apprezzato il fatto che a parlare non fossero soltanto le istituzioni, ma i ragazzi stessi. Che le idee non venissero solo ascoltate, ma anche prese sul serio. Il passaggio dalla condivisione al disegno concreto di proposte ha fatto percepire che un cambiamento è possibile e che la partecipazione può essere reale, efficace, duratura.

A chiudere i lavori è stato l’intervento dell’Assessore alle Politiche Giovanili Giovanni Paglia, che ha confermato come le aspettative riposte nello YOUZ CAMP siano state non solo rispettate, ma superate. Il coinvolgimento attivo dei ragazzi e delle ragazze, la qualità delle idee e l’entusiasmo con cui sono state costruite le proposte hanno dimostrato quanto sia stato giusto puntare su un modello realmente partecipativo, invertendo il processo e partendo dal basso. Non più un format definito dall’alto, ma un percorso che nasce da una comunità e cresce attraverso il contributo di chi ne fa parte.

Paglia ha ribadito che oggi, in un contesto generale incerto e fluido, costruire insieme diventa non solo auspicabile, ma necessario. YOUZ 5 rappresenta proprio questo: un laboratorio diffuso di visione collettiva. L’unico modo per orientarsi, ha detto, è costruire la meta camminando. Per questo i suoi assessorati – Casa, Diritto allo Studio, Lavoro e Politiche Giovanili – sono stati unificati: per dare ai giovani risposte integrate e coese, e per rafforzare la connessione tra politiche e territori.

La presenza degli amministratori locali e l’invito finale dell’Assessore a “fare rete” hanno rafforzato il senso di responsabilità condivisa che ha attraversato tutta l’esperienza. YOUZ CAMP non è stato un evento isolato, ma il primo passo per costruire una comunità attiva, capace di coinvolgere nuovi giovani, dialogare con le istituzioni e trasformare l’ascolto in azione.


7. I prossimi passi del percorso YOUZ 5

Lo YOUZ CAMP ha rappresentato l’avvio operativo del percorso YOUZ 5 – Generazione di idee. Nei prossimi mesi, il lavoro si sposterà sui territori con l’organizzazione di circa 20 tappe locali, progettate in co-design tra Regione, enti locali e AmbassadorZ.

Ogni tappa sarà un’occasione per ascoltare e/le giovani, raccogliere proposte, confrontarsi su temi cruciali come casa, lavoro, mobilità, salute mentale, scuola. I Comuni interessati potranno candidarsi per ospitare un evento.

Le proposte emerse da YOUZ 5 contribuiranno alla definizione del nuovo Piano triennale delle Politiche Giovanili della Regione Emilia-Romagna. Un processo partecipativo che parte dal basso e che mette al centro i giovani come interlocutori attivi e competenti.


8. Conclusione

YOUZ CAMP ha segnato un nuovo inizio. Un punto di svolta nel modo in cui le istituzioni scelgono di incontrare i giovani: non più solo destinatari di politiche, ma protagonisti del loro stesso futuro.

In due giorni di lavoro intenso, i 32 AmbassadorZ hanno dimostrato passione, lucidità e concretezza. Hanno preso parola, costruito relazioni, elaborato proposte. Lo hanno fatto con serietà, entusiasmo e senso di responsabilità, dimostrando che affidare ai giovani un ruolo centrale non è solo un segnale politico, ma una scelta efficace.

A Rubiera si è formata una comunità viva, che ora si prepara ad allargarsi, tappa dopo tappa. YOUZ 5 è appena cominciato, e camminerà grazie all’energia di chi ha partecipato, alla fiducia che si è costruita e al dialogo che continuerà a crescere tra giovani, territori e istituzioni.


Buon viaggio, YOUZ!



Gallery Foto