La Regione Emilia-Romagna contro il disagio abitativo, rinegoziazione del canone d’affitto

Stanziato 1 milione di euro a sostegno dei nuclei familiari in situazioni di difficoltà economica

Per limitare il disagio abitativo e fronteggiare le difficoltà nel pagamento del canone da parte dei nuclei familiari che si trovano in una situazione di difficoltà, la Regione Emilia-Romagna mette in campo un programma di sostegno economico per proprietari e inquilini: l’obiettivo è quello di rinegoziare il contratto d’affitto con eventuale possibilità di cambio di tipologia di contratto, abbassando così il canone per l'inquilino e limitando parte del mancato introito per il proprietario.

DESTINATARI

Gli inquilini degli alloggi che si trovano in Emilia-Romagna possono concordare con il proprietario di rinegoziare il proprio contratto d’affitto se, al momento della presentazione della domanda, hanno i seguenti requisiti:

  1. La Cittadinanza Italiana, di uno Stato appartenente all’Unione europea oppure di uno Stato non appartenente all’Unione europea ma dotati di un permesso di soggiorno di almeno 1 anno o permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;
  2. Un ISEE (ordinario o corrente) in corso di validità non superiore a 35.000 euro;
  3. Essere titolare o contitolare del contratto di affitto. Non è necessario essere residente nell’alloggio;
  4. Avere un contratto d’affitto a uso abitativo registrato regolarmente da almeno un anno;
  5. Avere un contratto di affitto registrato regolarmente alla Agenzia delle Entrate.

COME FUNZIONA?

Il programma prevede due tipologie di rinegoziazione: l’abbassamento del canone di affitto libero o concordato, oppure la modifica della tipologia contrattuale e la conseguente modifica del canone d’affitto.

Nel caso della semplice riduzione del canone, la rinegoziazione deve essere di almeno il 20% per una durata minima non inferiore a 6 mesi. L’affitto mensile rinegoziato a carico dell’inquilino non può essere superiore a 800 €. Il contributo che il proprietario riceverà a seguito della rinegoziazione del canone sarà diverso in base ai mesi di durata della rinegoziazione:

  • tra i 6-12 mesi: il proprietario riceverà il 70% del mancato incasso per un massimo di 1.500 € totali;
  • tra 13 e 18 mesi il contributo sarà pari all’80% del mancato introito, per un massimo di 2.500 € totali;
  • oltre i 18 mesi il contributo sarà pari al 90% del mancato introito, per un massimo di 3.000 € totali.

Nel caso di modifica della tipologia contrattuale da libero a concordato e abbassamento del canone d’affitto, il nuovo contratto a canone concordato non può avere un canone mensile superiore a € 700. Il contributo che il proprietario riceverà sarà pari all’80% del mancato incasso, calcolato sui primi 24 mesi del nuovo contratto, per un massimo di € 4.000 totali.

COME FARE DOMANDA

È possibile presentare le domande a partire dalle ore 9.00 del 31 maggio 2023 e fino alle ore 12.00 del 20 ottobre 2023. Per presentare la domanda, proprietari e inquilini devono rivolgersi al Comune in cui si trova l’alloggio o alle eventuali organizzazioni degli inquilini e dei proprietari aderenti.

Per dettagli sugli obblighi del locatore, eventuali cause di esclusione dal contributo e altre info leggi il bando completo.

Qui ulteriori informazioni sui contributi a favore dei giovani per usufruire del bonus affitto