Youngle, la rete di ascolto online dove i giovani aiutano i giovani

Il progetto nazionale promosso dal Ministero della Salute in Emilia-Romagna: chat, podcast e social gestiti da ragazzi

Parlare di salute mentale e benessere non è mai stato così urgente per le nuove generazioni: ansia, pressioni sociali, aspettative e modelli difficili da sostenere sono temi che attraversano la vita quotidiana di tutti noi, in particolare quella dei giovani appartenenti alla fascia d’eta dell’adolescenza e pre-adolescenza.

Tale urgenza, insieme ai dati che confermano negli ultimi quattro anni un aumento dell’84% degli accessi di minori al pronto soccorso per disturbi neuropsichiatrici, ha stimolato il Ministero della Salute all’attivazione e promozione di Youngle, un network nazionale di ascolto e counseling online pensato dai giovani e gestito dai giovani, con il supporto di psicologi, educatori e assistenti sociali.

L’obiettivo è chiaro: rafforzare le capacità personali di affrontare le difficoltà, sviluppare consapevolezza e creare una vera e propria cultura della prevenzione. In Emilia-Romagna il progetto è oggi attivo in via sperimentale a Piacenza, Modena, Bologna e Forlì, dove si intrecciano chat, social network, podcast e redazioni digitali, tutte guidate da ragazzi e ragazze.

Youngle in Emilia-Romagna

A Piacenza, il team Youngle teens for teens mette in campo una quindicina di giovani tra i 17 e i 21 anni. Ogni mercoledì sera, dalle 21.00 alle 23.00, gestiscono una chat di ascolto e curano il profilo Instagram dedicato. Qui si parla di salute, relazioni, difficoltà personali, ma anche dei servizi già presenti sul territorio come YOUth, il servizio di salute mentale per adolescenti, o lo Spazio Giovani dei consultori. Coinvolte anche quattro scuole superiori, che hanno dato vita a una vera redazione social.

A Bologna, invece, sono gli studenti di tre istituti superiori della Città Metropolitana a guidare il progetto. Dopo una formazione fatta con esperti in comunicazione dell’Ufficio Giovani del Comune di Bologna, il gruppo sceglie i temi da raccontare – dall’identità all’ansia – e li trasforma in reel, post e podcast diffusi sulle piattaforme ufficiali e sui social personali. Durante l’edizione 2025 di Youngle è nata anche una collaborazione con Psicoradio, la storica emittente bolognese che dà voce alle esperienze legate alla salute mentale.

Il gruppo di Forlì lavora puntando sulla peer education: i giovani diventano protagonisti della creazione di contenuti su Instagram e collaborano con web radio locali. Si parla di affettività, sessualità, alimentazione, dipendenze, sport e stili di vita. L’obiettivo è dare strumenti concreti per orientarsi nella giungla informativa che circonda gli under 30.

A Modena, Youngle ha scelto la strada dei podcast e dei prodotti multimediali. Ragazzi e ragazze affrontano temi delicati come bullismo, gaming, sessualità o uso di sostanze, portando avanti collaborazioni con altri progetti giovanili come Redazione Desiderio o Milk Revolution. I contenuti finiscono sui social e su Spotify, mentre si lavora alla creazione di una chat peer to peer dedicata ai giovani dai 14 ai 25 anni.

La sperimentazione di Youngle Emilia-Romagna nasce in risposta anche alle richieste emerse da Youz, il forum regionale dedicato alle generazioni Y e Z, che ha segnalato la necessità di investire su spazi di ascolto gratuiti e vicini ai ragazzi. Per questo, oltre ai contenuti digitali, i peer coinvolti ricevono formazione continua da professionisti della salute e della comunicazione, imparando a costruire messaggi efficaci e chiari.

Per maggiori info sullo stato del progetto è possibile consultare la pagina ufficiale.