Giovani in Emilia-Romagna 2025: numeri, sfide e opportunità
Il nuovo report a cura dell’Osservatorio Giovani: chi sono e cosa fanno le nuove generazioni nella nostra regione
Come ogni anno presentiamo il nuovo report dell’Osservatorio Giovani, strumento per leggere, analizzare, interpretare e agire per la conoscenza della condizione delle giovani generazioni. Un progetto attuato grazie alla Legge Regionale n.14 del 2008, normativa di riferimento per la costruzione di politiche rivolte alle giovani generazioni e realizzato insieme ad ART-ER.
Attraverso i dati emersi, il report vuole restituire non solo l'attuale condizione dei giovani nei diversi ambiti della vita, ma anche far comprendere quali aspetti tenere in considerazione per poter attuare nuove politiche, iniziative e progetti a loro dedicati.
Qui in anteprima i punti principali del report:
👶 Demografia: più giovani, ma non ovunque
- In Emilia-Romagna vivono circa 908 mila giovani tra i 15 e i 34 anni, pari al 20,3% della popolazione regionale. Il valore è in linea con la media italiana ma leggermente più distante dai valori rilevati nella media UE-27. La quota di giovani residenti in regione rimane invece più simile a un Paese come la Spagna. La popolazione giovane risulta in ogni caso in crescita (+1,5% rispetto al 2023) e riflette soprattutto l’apporto positivo dei flussi migratori, con un saldo migratorio ancora ampiamente positivo.
- Nel 2024 infatti il 66,2% del saldo migratorio regionale totale è stato sostenuto dalla classe 18-39 anni. Si tratta dunque di 23,9 mila persone in più tra i 18 e i 39 anni, di cui circa 14,3 mila provenienti dall’estero (in maggioranza stranieri) e 9,6 mila dalle altre regioni italiane (in maggioranza italiani).
- I giovani stranieri rappresentano quasi il 18% della popolazione giovanile, e contribuiscono in modo significativo alla vitalità del territorio. Tuttavia, la distribuzione sul territorio è disomogenea: le aree interne, come l’Appennino e il delta del Po, registrano una presenza giovanile più bassa, segnalando squilibri che possono incidere sulle prospettive di sviluppo locale.
🎓 Istruzione: alti livelli, ma con disuguaglianze
I giovani emiliano-romagnoli raggiungono risultati scolastici e universitari migliori rispetto alla media nazionale. L’88,2% dei 20-24enni ha almeno un diploma, il 36,8% dei 30-34enni ha una laurea, e il tasso di passaggio all’università è superiore al dato italiano.
Ma non mancano le criticità: permangono differenze significative per genere (più ragazze nei licei e nei percorsi universitari, più ragazzi negli istituti tecnici e nelle STEM) e per tipo di scuola.
💼 Lavoro: più partecipazione, ma anche più precarietà
- Nel 2024, oltre mezzo milione di giovani tra i 15 e i 34 anni sono attivi nel mercato del lavoro in Emilia-Romagna, con tassi di attività e occupazione superiori alla media nazionale.
- Tuttavia, l’ingresso nel mondo del lavoro avviene ancora troppo spesso attraverso contratti a termine, stagionali o intermittenti, e solo un giovane su quattro ha un contratto a tempo indeterminato.
- Permane il divario di genere: le donne risultano meno occupate, più inattive, e con retribuzioni mediamente più basse rispetto ai coetanei uomini. Il tasso di disoccupazione è in calo, ma tra i NEET (giovani che non studiano e non lavorano) resta alta l’incidenza per le giovani donne straniere.
🧬 Stili di vita e partecipazione: luci e ombre
Il report fotografa uno stile di vita mediamente attivo e consapevole.
I giovani leggono, fanno sport, usano internet più della media nazionale e partecipano alla vita culturale e sociale.
Ma non mancano segnali di preoccupazione: aumenta la quota di giovani fumatori, cala leggermente la percezione positiva del proprio stato di salute, e la partecipazione a forme organizzate di volontariato o cittadinanza attiva, seppur superiore alla media italiana, resta minoritaria.
Le nuove generazioni dimostrano una spiccata sensibilità verso i grandi temi globali, come il cambiamento climatico o la giustizia sociale, segno di un impegno che merita di essere ascoltato e sostenuto.