Con le mani

MemoriaPrimo piano
Il 27.07.2017
Dalle 17:30  alle 20:00
Bologna

Nei mesi scorsi gli infermieri del Collegio IPASVI di Bologna, l’Associazione Piantiamolamemoria e l’Associazione 2 agosto 1980, hanno coinvolto alcuni soccorritori e superstiti in un percorso di incontro e condivisione di memorie ed emozioni. L’idea di avviare questo percorso è scaturita da due esigenze: esprimere gratitudine a coloro che il 2 agosto 1980 cooperarono per salvare vite e curare ferite, e a quei testimoni che oggi – nonostante un dolore che non può guarire – raccontano ai giovani, dentro e fuori le scuole, la loro esperienza. La seconda esigenza è cercare una risposta alla domanda: chi soccorre i soccorritori, che ogni giorno si fanno carico del dolore del prossimo?

Nell’anno scolastico 2016/2017 il progetto “Con le mani” ha coinvolto anche gli studenti della scuola media Panzini di Corticella. Durante il percorso si sono avvicinati altri compagni di strada: gli psicologi dell’emergenza Sabina Leggio e Gianluca Geri (intervenuti ad Amatrice con la Protezione Civile dopo il terremoto del 24 agosto 2016), le lettrici di Liber The, i musicisti di Sbanda Ballet, il Collettivo Artisti Irregolari Bolognesi, il Coordinamento provinciale di Ancescao e i centri sociali “Croce del Biacco” e “Romeo Ruozi” (quest’ultimo è una delle 85 vittime del 2 agosto).

Tutti insieme hanno progettato una serata di letture, musica e arte che si svolgerà a Bologna giovedì 27 luglio, a partire dalle 19.30, al centro sociale “Romeo Ruozi” (via Castelmerlo 13, con ingresso alternativo da via Spartaco). Saranno presenti anche superstiti e familiari delle vittime. Dopo aver inaugurato la mostra delle opere realizzate per l’occasione da 14 “artisti rregolari”, alle 20.30 inizierà la serata di letture e musica dal vivo a cura di Liber The e Sbanda Ballet. Qui l’evento su Facebook.

Al termine della serata, grazie alla collaborazione con il centro Ruozi, a tutti i presenti saranno offerte delle memorabili crescentine. L’ingresso è gratuito.

L’evento, proposto a donne e uomini di ogni età e condizione, oltre a far conoscere alla cittadinanza il percorso di incontro tra superstiti e soccorritori, vuol essere anche un’occasione per invitare tutti a riflettere sulla necessità di impegnarsi per evitare – oggi come ieri – che la paura e la violenza prendano il sopravvento, condizionando le nostre scelte e negando alle persone il diritto/dovere di costruire insieme una vita e una coesistenza sane, ovvero pacifiche. Perché memoria e impegno civile sono due facce della stessa medaglia.